Gli ebrei in Italia dall’emancipazione al fascismo
La presenza degli ebrei sul territorio della penisola è antichissima, di oltre duemila anni. Essi raggiunsero la parità dei diritti durante il Risorgimento. Agli inizi del ’900 erano circa 45.000, ovvero l’uno per mille della popolazione della penisola, una percentuale esigua rispetto a molte altre zone d’Europa. Dopo l’emancipazione ottocentesca, essi si erano inseriti come singoli nella società nazionale e avevano dato luogo a una massiccia emigrazione interna. Abbandonarono progressivamente le piccole comunità per le grandi città, in particolare dell’Italia centro-settentrionale, che offrivano maggiori opportunità lavorative. Grazie soprattutto a un elevato tasso di alfabetizzazione, in molti casi gli ebrei italiani raggiunsero posizioni elevate nella pubblica amministrazione, nelle libere professioni, nel ramo assicurativo, nel settore bancario, nel commercio, nell’insegnamento, mentre erano pochissimi quelli impiegati nel settore agricolo. Rilevante fu il loro contributo allo sviluppo culturale e scientifico del paese. Rimase costante, tuttavia, una loro forte presenza nel commercio ambulante, soprattutto a Roma, a Livorno e, in parte, a Trieste; molti di essi vivevano in condizioni di povertà.
La prima guerra mondiale vide l’attiva partecipazione patriottica di tutte le componenti dell’ebraismo italiano, sia laico, sia religioso.
La secolarizzazione in corso nella società italiana toccò pesantemente anche le comunità ebraiche, i cui membri mostrarono una evidente tendenza all’assimilazione (negli anni ’30 il tasso di matrimoni misti avrebbe superato la percentuale del 30%; a Trieste avrebbe addirittura toccato la soglia del 50%). Alcuni altri, invece, come nel resto dell’Europa, si avvicinarono al movimento sionista.
Soprattutto a partire dagli anni ’30 trovarono rifugio in Italia anche diversi ebrei stranieri, in particolare quelli perseguitati dal regime nazista. Pur arrivando con l’intenzione di partire verso destinazioni oltreoceano, oppure in Palestina, molti decisero di rimanere nella penisola, soprattutto in Lombardia e nelle regioni orientali, dove in parte la popolazione si esprimeva ancora in tedesco.
Nel Dodecaneso, divenuto possedimento italiano dopo la guerra italo-turca, i circa 5.000 ebrei sefarditi che abitavano nell’isola di Rodi e che avevano convissuto per secoli con la popolazione musulmana e cristiano-ortodossa sotto l’Impero Ottomano optarono quasi tutti per la cittadinanza italiana. Nel corso degli anni ’30, a causa della pessima situazione economica dell’isola, molti di questi emigrarono in Africa e in America in cerca di lavoro, per cui la comunità si dimezzò.
Un massiccio numero di ebrei viveva anche nelle colonie italiane, e in particolare in Libia, accanto alla popolazione araba. Da un censimento del 1936, gli ebrei libici risultarono essere 28.191, la maggior parte dei quali residenti nella provincia di Tripoli. Nel 1939 il numero aumentò fino a 30.387, a cui si aggiunsero anche i 510 ebrei italiani, i 1.260 ebrei francesi, i 310 ebrei inglesi e gli 80 ebrei di altre nazionalità presenti nella sola città di Tripoli.
00 Concerto
Livorno, 1895. Un concerto della famiglia Tabet-Belimbau. Da sinistra, Matilde Carmi, Aldo Mieli, Gigi e Dario Carmi, Puccianti (in piedi), Fortunata Belimbau (davanti), Sisa Carmi Belimbau, Clementina Carmi, Clementina Tabet Belimbau, Sisa Tabet poi Lopez, Cesare...
01 Braccati
Montese (Modena), 1902. Il matematico Salvatore Pincherle (1853-1936), ebreo triestino (in piedi con la barba in primo piano), in gita sulle colline modenesi con la famiglia del fisico Augusto Righi (il fotografo), collega all’Università di Bologna. È presente anche...
02 AP Nedo Fiano
Firenze, agosto 1915. Nella Castiglioni (1890-1944) e Olderigo Fiano (1889-1944) con il primogenito Enzo (1915-1944). Tutti e tre saranno deportati e uccisi ad Auschwitz. Archivio privato Nedo Fiano, Milano
02bis Livorno
Livorno, 1915 circa. Joseph, Charles, Arturo e Hugo Salama, quattro fratelli volontari per il fronte. Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano
03 Torino
Torino, 1913. Nuta (Benvenuta) Luzzati (1901-1989) al pianoforte con i fratelli Giulio (1898-1975) e Aldo (1896-1965), probabilmente in occasione del suo bat mitzvah. Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano
04 Famiglia Coen Ancona
Ancona, 1926 circa. La famiglia Coen. In piedi, da sinistra: Umberto (1914-1945, deportato ad Auschwitz), Brenno, Bruno, Attilio, Aldo, Manfredo, Nello, Dante (1910-1945, deportato ad Auschwitz), Franco e Remo Coen. Seduti da sinistra: Romilde Coen (1902-1944,...
05 Genova
Pegli (Genova), 1925-1926. Greca Nella Finzi in Morais (1898-1943) e la figlia Giorgina (1922-1943), entrambe deportate ad Auschwitz. Giorgina, diventata a sua volta madre, è stata probabilmente uccisa con il piccolo Franco David Luisada all’arrivo. Fondazione Centro...
06 JB-Fam.Belleli
Trieste, primi anni ’30. Bellina Osmo (nata nel 1907) e Yakò Belleli (nato nel 1901), ebrei corfioti residenti a Trieste, con i figli Rino (Piero, nato nel 1930) e Lele (Raffaele, nato nel 1931). Yakò lavora come imballatore presso una fabbrica di tabacchi. Come ebreo...
07 FIrenze 1935
Firenze, 1935. Amelia Pincherle (1870-1954), madre di Carlo e Nello Rosselli, racconta una fiaba ai nipotini Amelia e Andrea. Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano
08 Fiume
Fiume, 1930. Festa di Purim. Fra i bambini si trovano i sopravvissuti di Auschwitz Martino Godelli (1922-2014), Gisella Kugler (1921-2007) ed Elena Hanna Kugler (1928-2017). Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano
09 Merano
Merano, anni ’30. Ebrei ortodossi sulla Passeggiata Lungopassirio. Archivio della Comunità ebraica di Merano
10 Roma
Roma, 1929. Classe prima elementare della scuola statale "Lante Della Rovere". Il quinto bambino seduto a partire da destra è Luciano Foà (1922-2009). Fondazione Museo della Shoah, Roma Fondo Carla Paola Della Seta
12 Milano 1937
Milano, 1937. Salomon Hauben e la figlia Ruth con altri bambini su una carrozza trainata da capre ai giardini pubblici di Porta Venezia. Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano
11 Roma Modigliani
Roma, anni ’20 circa. Balie nel giardino dell’Opera di Assistenza Materna, fondata e diretta dal pediatra Enrico Modigliani (1877-1931). Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano
13 Cuneo mercato
Cuneo, 1940. Mercato di piazza Galimberti (di fronte al tribunale). Marco Elia Levi (1893-1943) e Pia Clelia Levi (1899-1944) al lavoro nella loro bancarella. Marco muore in Italia nella primavera del 1943, mentre la vedova Pia verrà uccisa ad Auschwitz nel 1944....
13bis Torino
Torino, 1908 circa. Orsola Diena davanti alla sua cartoleria. Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano
14 Rodi Matrimonio
Rodi, La Calle Ancha, dicembre 1935. Il matrimonio fra Daniel Behor Israel e Julia Hasson. Archivio privato Alberto Israel, Bruxelles
15 Tripoli
Tripoli (Libia). Quartiere ebraico "Hara el Kebira" nella città vecchia. Dal film Libia. L’ultimo esodo di Ruggero Gabbai e David Meghnagi (2017)
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