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L’allenatore di origine ungherese Árpád Weisz (1896-1944) vince uno scudetto con l’Ambrosiana di Milano (1929-1930) e due con il Bologna (1935-1937). Nell’ottobre del 1938 è brutalmente licenziato e come ebreo straniero è costretto a lasciare il paese nel 1939. Trovato un nuovo incarico in Olanda, nel 1942 viene deportato ad Auschwitz con la moglie e i suoi due figli. Nessuno farà ritorno. Le foto lo ritraggono negli anni ’20 e – primo in piedi a sinistra – nel 1936, nel giorno della vittoria con il Bologna.
Collezione Matteo Marani, Bologna

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